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Intervista
ai tempi del coronavirus:
<<Ora qualche passeggiata ma è importante non abbassare la guardia>


Ci congratuliamo per la nomina di Gianfranco Pagliarulo
quale nuovo Presidente nazionale ANPI, e gli auguriamo buon lavoro.

Eletto dal Comitato nazionale dell'Associazione riunitosi a Roma il 30 ottobre 2020.Il Comitato nazionale ANPI, riunitosi oggi a Roma, ha eletto Gianfranco Pagliarulo Presidente nazionale ANPI. Succede a Carla Nespolo che ha guidato l'Associazione dal 3 novembre 2017 fino al giorno della sua scomparsa avvenuta il 5 ottobre scorso.

Nato a Bari, classe 1949, giornalista, Gianfranco Pagliarulo ha lavorato negli anni 70 alla federazione milanese del PCI, nel decennio successivo alla Fiom di Milano alla direzione del periodico Il metallurgico, negli anni 90 alla Società di mutuo soccorso dei ferrovieri come direttore dell'house organ Il Treno. Successivamente ha diretto il settimanale La Rinascita della sinistra. Senatore della Repubblica nella XIV legislatura (2001-2006), dal 2015 è direttore responsabile di www.patriaindipendente.it, periodico dell'ANPI, e dal 2017 vicepresidente nazionale dell'Associazione.

Ciao Comandante!

La morte della nostra amatissima Presidente nazionale, Carla Nespolo lascia un vuoto profondissimo in tutta l'ANPI che ha guidato dal novembre 2017 e in noi che l'abbiamo conosciuta. E' stata la prima donna Presidente nazionale, con grande sapienza, passione, intelligenza politica e culturale nel solco pieno della grande tradizione di autorevolezza ed eredità attiva dei valori e principi della Resistenza che ha contraddistinto la nostra Associazione fin dalla sua nascita.
Ci mancherà il suo affetto, la sua passione, la sua umanità, la sua capacità di portare l’ANPI sempre in prima fila nella difesa della Costituzione antifascista e per l’affermazione dei principi e dei valori affermati dalla Resistenza.
“Ci commuove sapere che ha lottato con forza contro la malattia che poi la sopraffatta, ma durante la quale lei è sempre stata presente nella battaglia politica e culturale dell’ANPI. Ringrazio quanti, nella mia zona ci hanno comunicato il loro cordoglio. Alla famiglia il nostro senso di vicinanza”.

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA
Sezione "Boris Bradac"
del CHIVASSESE

COMUNICATO
Solidarietà a Dana Lauriola

L’Anpi del chivassese, impegnata a suscitare sentimenti di fiducia e di speranza in chi crede nella necessità e nella possibilità che si affermi una diffusa presa di coscienza per la difesa e il rinnovamento della democrazia, non può non essere preoccupata e critica di fronte a forme di contrasto e repressione del dissenso sociale e politico sui temi legati all’ambiente, ai diritti umani e alla pace.
Dana Lauriola è stata arrestata in quanto deve scontare due anni di carcere perché nel marzo del 2012 aveva partecipato a una manifestazione non violenta con altre centinaia di persone che avevano pacificamente bloccato un casello dell’autostrada A32.
Ritiene che nei suoi confronti sia stata adottata una misura repressiva sproporzionata come di recente è capitato ad altri militanti come Nicoletta Dosio e Luca Abbà.
La sentenza rifiuta qualsiasi misura alternativa alla detenzione e la condanna è motivata dalle aggravanti di aver continuato a vivere in Val di Susa e di non aver preso le distanze dal movimento No Tav.
La sezione Anpi Boris Bradac esprime piena solidarietà a Dana, considerando questa sentenza oggetto di sconcerto e di forti dubbi poiché “si preoccupa di tutelare prevalentemente l’ordine pubblico che di salvaguardare le garanzie di diritto presenti nel nostro ordinamento”. link

Settantacinque anni fa ce la fecero i nostri
genitori e i nostri nonni, oggi ce la faremo noi

Il 2 giugno Festa della Repubblica e il 25 Aprile Festa della Liberazione, si sono svolte in forma ristretta a causa del Coronavirus.

Un 25 Aprile senza le piazze e senza corteo, in piena emergenza sanitaria, per ricordare la Liberazione di 75 anni fa dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, e lo facciamo con i social per riaffermare, senza retorica i valori che hanno caratterizzato la lotta partigiana grazie alla quale si sono create le condizioni per una società in cui vi è la piena libertà di espressione e di pensiero per tutti e la nascita della Costituzione repubblicana. Valori che li sentiamo ancora più necessari in questi tempi di sgomento e di paura in cui devono prevalere oggi più che mai, l’unità d’intenti, la condivisione e la lungimiranza da cui ci auguriamo emerga una società diversa.

Il ritorno alla normalità, quella di prima non sarà più la stessa, dovrà fare i conti, oltre che con noi stessi anche con una gestione sociale, economica e politica che dovrà necessariamente cambiare, infatti quella che stiamo vivendo è un’emergenza collettiva, mondiale, un'emergenza che tocca non solo la salute, ma anche tutto il resto.

Dovremo avere ancora pazienza, rispettare le regole e lo slogan #iorestoacasa va considerato non un isolamento dal mondo ma una sfida che sappia affrontare seriamente i problemi in una diversa e più alta socialità, onorando in questo modo quei medici e infermieri che stanno davvero lottando per tutti noi e nel contempo ringraziare i Sindaci, le amministrazioni e gli apparati comunali per il lavoro che stanno svolgendo in questi giorni a sostegno dei propri concittadini e ringraziare pure tutte quelle persone meravigliose, molte di queste invisibili ai nostri occhi che in questi momenti non si stanno risparmiando contro questa epidemia.
Infine vorremmo porgere un caloroso saluto agli ammalati e a quanti soffrono unitamente ai loro familiari e porgere il nostro cordoglio ai parenti delle persone decedute senza il conforto di un funerale.


Dopo dieci anni, ad aprile di quest'anno ho organizzato come Anpi di Chivasso un ritorno ad Auschwitz portando con me 25 persone desiderose di andare sui loghi della memoria, dove fu commesso il più atroce e disumano sterminio di persone innocenti.
Ritornare ad Auschwitz è stato come esserci per la prima volta. Il silenzio e il vuoto di Birkenau, rimasti dopo quella immane tragedia, colmato da una giornata insieme a tante altre persone lì come noi per essere testimoni.
Siamo andati, insieme alla guida polacca sig.ra Justyna, abbiamo oltrepassto il tristemente famoso cancello d’ingresso con la scritta “Arbeit macht frei” abbiamo visitato Auschwitz e Birkenau. Auschwitz è conosciuto nel mondo come luogo simbolo dove si è perpetuato lo sterminio degli ebrei ad opera dello Terzo Reich. link


A febbraio 2019 ho fatto parte di una delegazione dell'Anpi di Chivasso ha partecipato martedì 19 febbraio alla visita della sede del Parlamento europeo, siamo stati accolti dal parlamentare Daniele Viotti del Gruppo dell'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, membro della Commissione per i bilanci e della Delegazione per le relazioni con la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo, e il giornalista Filippo Giuffrida Répaci presidente dell'Anpi di Bruxelles, e rappresentante dell'antifascismo presso lo stesso Parlamento e della comunità italiana in Belgio."
Abbiamo ammirato da vicino i luoghi della vita democratica dell'istituzione che raccoglie 28 stati sovranazionale, assistito ad una seduta plenaria del Palamento e partecipato alla presentazione del progetto “Checkpoint: storie di frontiere tra Sahel ed Europa” - “Frame, Voice, Report” cofinanziato dall’Unione europea, Consorzio ong Piemonte, promosso da Rainbow for Africa e cooperativa Orso, in collaborazione con Engim Internazionale, Radio Beckwith evangelica, Border radio. (Europa Si Europa No) Read

NO BREXIT?
Secondo alcuni sondaggi, i britannici non avrebbero alcuna intenzione di abbandonare l’Unione Europea.

Sono stati presi in considerazione due sondaggi del sito YouGov sulle intenzioni di voto di oltre 15 mila persone, ascoltate prima e dopo l’annuncio dell’accordo sulla Brexit reso pubblico dalla premier britannica Theresa May lo scorso 6 luglio. I risultati di queste rilevazioni sono poi stati incrociati con i dati dell’Office for National Statistics, l’istituto di statistica del Regno Unito, e con quelli ricavati dal censimento nazionale.
Quanto emerge è sorprendente: l’opinione della maggioranza degli abitanti d’Oltremanica si è diametralmente ribaltata e oggi, se si tornasse alle urne, probabilmente vincerebbe il partito di chi sogna di rimanere nell’Unione “L’analisi – si legge sul Guardian – suggerisce che il cambiamento sia stato guidato dai dubbi degli elettori laburisti che avevano votato per il Leave”. Sarebbero quindi i sostenitori del partito progressista, quello di centrosinistra per capirci, ad aver cambiato idea. [globalist]

NON ABBIAMO PAURA DEI FASCISTI,
MA DELL’INDIFFERENZA, DELLA SUPERFICIALITA’, DELL’IGNORANZA

Provo a buttar giù maldestramente qualche appunto nel tentativo di esprimere il mio punto di vista e in primo luogo come cittadino per esternare alcune considerazioni su Casa Pound, continua leggere

L’Anpi di Chivasso lancia questo appello alle Istituzioni e al comune di Chivasso in primis, perché preoccupati dal moltiplicarsi nel nostro Paese sotto varie sigle di organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia.
Una di queste, CasaPound, al mercato di Chivasso sabato scorso 24 febbraio ha inscenato una ignobile manifestazione contro i parcheggiatori e i questuanti di colore che ogni giorno stazionano nella piazza. Nessun intervento dei vigili urbani che pure erano presenti, come tutti coloro che in quel momento nel mercato stavano allestendo banchetti elettorali.
Rimarchiamo con forza che l’ordine pubblico è prerogativa delle Stato e delle sue articolazioni.
C’è grande confusione e incertezza e il rischio che corriamo con lo sdoganamento di movimenti neo-fascisti come CasaPound e Forza Nuova è quello di trovarci di fronte ad una situazione difficile da gestire, per questo motivo, le istituzioni ad ogni livello devono assumersi la responsabilità di far rispettare le leggi vigenti in materia e in ottemperanza dei dettami della nostra Costituzione repubblicana.
Pensiamo occorra dare anche una risposta umana a tali idee affermando un'altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.
Esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicati e, a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati che sfruttano il disagio proponendo paura e divisione.
Per questo invitiamo Il Consiglio Comunale di Chivasso a dare seguito all’ordine del giorno votato recentemente (dicembre 2017) dal Consiglio Comunale per deliberare di vietare gli spazi pubblici, come hanno già fatto molti altri Comuni, ad associazioni e soggetti che presentino richiami all'ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino e successive in ordine al tema.


EXODOS - La sezione ANPI di Chivasso ha apprezzato la scelta politica della Regione Piemonte che, con la mostra itinerante Exodos - Rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione, ha dato un segnale preciso da quale parte stare.
Con questa mostra è stato centrato l’obiettivo di fornire un punto di vista sulla crisi dei migranti, valorizzando quanto è stato costruito in questi anni nei territori del Piemonte, Chivasso compreso, sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione.
La mostra ha riscosso un buon successo di pubblico, ha rappresentato un'occasione importante di dibattito e di presa di coscienza della realtà e le immagini supportate anche dai video-documentari hanno messo in evidenza i limiti delle politiche sulle migrazioni da parte del nostro Paese e dell’Europa.
Siamo andati nelle scuole, abbiamo incontrato studenti, cittadini e giovani rifugiati in visita alla mostra, abbiamo colto la loro attenzione, suscitato interesse ed indignazione.

Per questa opportunità il nostro ringraziamento va all’Assessorato Pari opportunità, Diritti civili, Immigrazione della Regione Piemonte per il lavoro svolto, al giornalista Stefano Tallia per l’incontro con gli studenti del liceo Newton, ai fotoreporter Max Ferrero, Mauro Donato e Paolo Siccardi per lo workshop fotografico presso Palazzo Einaudi, all’Amministrazione Comunale di Chivasso per la collaborazione data nella messa a disposizione della sede espositiva Demetrio Cosola, alle Associazioni che hanno aderito all’iniziativa e ai volontari per la disponibilità data nell’organizzazione della mostra stessa.

un pungolo alle nostre coscienze

E' stata apprezzata la scelta politica della Regione Piemonte che, con la mostra itinerante Exodos, Rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione, ha dato un chiaro segnale da quale parte stare.
Con questa mostra è stato centrato l’obiettivo di fornire un punto di vista sulla crisi dei migranti, valorizzando quanto è stato costruito in questi anni nei territori del Piemonte, Chivasso compreso, sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione.
La mostra itinerante, ha fatto tappa anche a Chivasso, organizzata dalla sezione Anpi "B. Bradac" con il contributo della Regione piemonte e del Comune, riscuotendo un buon successo di pubblico ed ha rappresentato un'occasione importante di dibattito e di presa di coscienza della realtà. Le immagini supportate anche dai video-documentari hanno messo in evidenza i limiti delle politiche sulle migrazioni da parte dell’Europa e del nostro Paese

GRAZIE PRESIDENTE, GRAZIE PARTIGIANO CARLO SMURAGLIA
Auguri alla nuova Presidente Nazionale dell'ANPI
Carla Nespolo
primo Presidente DONNA e non partigiano

Sento l’obbligo di stringermi intorno al Partigiano Carlo, Presidente uscente, una persona che è di esempio per cultura, rigore morale e passione civile e politica, per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto con determinazione, dignità e amore per questa Italia. Le sue dimissioni già previste nel Congresso di Rimini del 2016, accettò il rinnovo dell'incarico seppure a termine. Altresì ho provato un grande soddisfazione nel passaggio del testimone all'amica e compagna Carla Nespolo, già vicepresidente, eletta all'unanimità dal Comitato Nazionale dell'ANPI. Una scelta importante e molto significativa, anche la nomina di Carlo Smuraglia a Presidente emerito, affinché possa continuare la sua collaborazione nell'Anpi ui temi da lui cari quali l'attuazione della Costituzione, l'impegno antifascista e la realizzazione del Protocollo ANPI-MIUR.

Biografia di Carla Nespolo
E' nata a Novara il 4 marzo 1943 da una famiglia partigiana e antifascista: lo zio è stato vicecomandante della VI zona partigiana, operante tra Piemonte e Liguria.
Laureata in Pedagogia. Insegnante. Parlamentare dal 1976 al 1992, è stata la prima parlamentare comunista piemontese.
Oggi è il primo Presidente nazionale ANPI donna e non partigiano.

 

Caterina Cerutti

Donne e Resistenza in Canavese - Il tempo non cancelli le tracce di Maria Paola Capra
Edizioni Tipografia Gianotti - pag. 432, 2010, € 25,00
Un libro che raccoglie, precisa una nota allegata, “48 interviste rilasciate dalle ultime partigiane canavesane ancora viventi, tra cui quella di Caterina Cerutti (1927-2017), che costituiscono una preziosa testimonianza, soprattutto per i tempi in cui stiamo vivendo, al fine di non dimenticare il contributo dato dalle donne alla lotta contro il nazifascismo e per la conquista della libertà”.

I GIOVANI INCONTRANO L'ANPI DI CHIVASSO

Chivasso, 10 giugno 2017 - Incontro con un gruppo di ragazzi del liceo Newton e dell'Istituto Europa Unita reduci della visita guidata a Cracovia e ai campi di Auschwitz e Birkenau. con il treno della memoria. Hanno voluto incontrare l'Anpi per conoscere i luoghi della Resistenza e della deportazione a Chivasso e i protagonisti del dopo l'armistizio (8 settembre 1943).

 

“La Pace dei bimbi” in Palestina, da aprile a luglio 2017 nel West Bank per creare un libro fotografico di libertà e pace, interamente scritto dai bambini dei campi profughi. Il progetto è della reporter Antonietta Chiodo, di Social News, patrocinato dalla Rai in collaborazione con il Ministero dell’Interno. La giornalista ha illustrato il progetto presso il Centro Incontri I Care di Chivasso (ex convento frati cappuccini) il 30 marzo alle ore 21 presso il centro “I Care” in via Mazzè 41 a Chivasso, l'evento è stato realizzato in collaborazione con Acli e Anpi Chivasso.
il Sindaco di BETHLEHEM (Palestina) - VERA BABOUN a CHIVASSO
La città di Chivasso domenica 12 giugno 2016 ha accolto la sindaca Vera Baboun in visita ufficiale con tutti gli onori, affetto e riconoscenza per il suo impegno di ambasciatrice della pace.
Con voto unanime del Consiglio comunale, i due Sindaci hanno, anche dal punto di vista civile, firmato la dichiarazione d’intenti che sancisce formalmente il gemellaggio che da cinquant’anni unisce la comunità parrocchiale della frazione Betlemme di Chivasso con la Parrocchia di Santa Caterina a Bethlehem in Palestina.
Nella foto da sx: Libero Ciuffreda e Vera Baboun, Vinicio Milani e Chiara Fluttero alla mostra fotografica NO More

..in coda al Referendum Costituzionale

Il 4 dicembre gli italiani sono stati chiamati a esprimere il loro Si o NO al referendum sulla legge di riforma costituzionale. Si è trattato della più profonda riforma alla nostra Carta costituzionale da quando essa è entrata in vigore, il 1° gennaio 1948, prevedeva la modifica di oltre 45 articoli, tanti quanti ne sono stati modificati nel corso degli ultimi 70 annia. La netta vittoria del NO ha rappresentato il prevalere del buon senso, della responsabilità civile e della democrazia.
Questa campagna referendaria è stata dura, aspra, talvolta condotta con toni esasperati, molti l’hanno trasformata, il capo del governo in testa, in una bagarre politica partitica.
Non è stato così per le ACLI di Chivasso per l’Anpi, che già da anni si erano sempre espresse che eventuali modifiche della carta costituzionale vanno fatte in modo condiviso dal Parlamento e non dal Governo.
L’invito ora è quello di riprendere la normale dialettica democratica, senza cadere in sterili e reciproche accuse, per ripartire con una politica alta che sappia rappresentare i problemi veri del nostro Paese.
Non spetta a noi entrare ora nell’agone politico del dopo-referendum, il nostro No era l’espressione di chi ha voluto difendere la Costituzione da un attacco scellerato da parte di coloro che la consideravano o la considerano alla stregua di una legge ordinaria da modificare a colpi di voti di maggioranza.

Riforma Costituzionale Per cambiare cosa?

Il dibattito politico sul referendum del 4 dicembre 2016 si è tradotto in un referendum pro o contro
il primo ministro Matteo Renzi. Quanti cittadini che non seguono la politica, malgrado il
bombardamento di notizie e notiziari sul  referendum, avevano le idee chiare su cosa votare?

Facendo un passo indietro prima del voto, avevo preso spunto dalla risposta del prof. Angelo Cannatà, Docente di Storia e Filosofia data a un suo ex alunno in difficoltà su come votare e pubblicata in una recente lettera aperta (ilFattoQuotidiano.it 25/10/2016)

In questa sua risposta spiegava le ragioni che lo spinsero a votare No e a domandarsi da che parte stia la libertà. E' indubbio che occorre schierarsi per la libertà, sempre, in tutte le forme in cui si manifesti o venga espressa. Ci pare di poter dire che abolire l'elezione dei senatori sia la soppressione di un diritto: gli articoli 55 e 57 che parlano di senato non elettivo e tolgono ai cittadini la libertà di scegliere i propri rappresentanti sono un’aberrazione.
Ma non si è trattato solo di questo. È il concetto di sovranità popolare che veniva messo in crisi dall'impianto generale della riforma. Ci invitava a riflettere sull'articolo 71 che aumenta il numero delle firme necessarie per le leggi d'iniziativa popolare; per la Costituzione più bella del mondo "quella in vigore, conquistata dai Partigiani" bastano cinquantamila firme, il Governo aveva stabilito che doveano essere il triplo (centocinquantamila), pena la sconfitta dell'iniziativa referendaria.
Altra domanda: ma questa Riforma aumenta o diminuisce la sovranità popolare? La risposta data è che la riforma della Costituzione aveva il fine  di rafforzare l'esecutivo. Oltre al combinato disposto con l'Italicum (nuova legge elettorale) vi era anche la modifica dell'articolo 72 che prevede una corsia preferenziale per i decreti legge più importanti del governo.
Dunque: riduzione dei diritti e della libertà di scelta e aumento di potere dell'esecutivo: è questa la verità della riforma costituzionale che ha inotre indotto a votare No. Ma cera dell'altro secondo il prof. Cannatà.
Cosa dire dell'incomprensibilità dell'articolo 70? Nella sostanza: il Senato avrebbe potuto votare un'infinità di leggi complicando il bicameralismo che si dicea di voler abrogare; insomma avrebbe aumentato la litigiosità costituzionale: lo stesso articolo 70 prevede una misura per risolvere le questioni di competenza, i nuovi “costituzionalisti” hanno avuto il sospetto "
in un momento di lucidità" che l'articolo non semplificava affatto le procedure.
Infine, sarebbe stata concessa l'immunità parlamentare a sindaci e consiglieri regionali che sarebbero stati nominati senatori. Vi sembra giusto? I più impresentabiliavrebbero fatto di tutto per diventare senatori.
Dietro l'idea di cambiamento si nascondeva l'inganno. Il professore cita i sofisti* che facevano apparire vero il falso. Vendevano parole. Oggi chiamerebbero "Buona scuola", un'istituzione che cade a pezzi; flessibilità, il diritto di licenziare; governabilità, l'elemosina di qualche bonus. Sulla riforma della Costituzione tuttavia era in atto l'inganno più grande, ci dicevano che eravamo contro il cambiamento, dicevano che eravamo per la conservazione e l'immobilità. Quante volte ci siamo sentiti dire: prima di cambiare direzione bisogna sapere dove si va? Ricordiamoci però che non ogni cambiamento va verso il meglio.
I Padri costituenti uscivano da una guerra e pensavano davvero al bene comune. Oggi, solo interessi particolari: "questa riforma bocciata conteneva le indicazioni della più importante banca d'affari americana, la JP Morgan". La politica al servizio dell'economia. Storia vecchia, diremo. Ultima citazione del professore è stata quella di Burke**: Quanto più grande il potere, tanto più grande l'abuso.” Fidarsi? No, grazie, abbiamo avuto infinite prove di quanto siano  maestri dell'inganno certi politici troppo ambiziosi.

E' stato presentato martedì 2 Giugno 2015, nella sala consiliare di Chivasso, il libro "L’alba della Libertà - La liberazione di Chivasso 1945", a cura di Giuseppe Busso, Lilia Lavrencic e Vinicio Milani, edito dall'Anpi e dell'Università della Terza Età.

Racconta del periodo precedente e seguente la liberazione di Chivasso, dell’iniziativa di alcuni giovani professionisti della borghesia cittadina nel promuovere il Cnl, delle faticose trattative con i tedeschi e con i fascisti per la resa della città e della lenta e travagliata ricostruzione.

Il libro è corredato con documenti inediti (il verbale del Cnl chivassese e il racconto della Brigata di manovra Moro, oltre da un Dvd con interviste a partigiani chivassesi e riprese della liberazione).

2013: riflessione politica - Uscita dal partito

Avevo criticato aspramente l’ex presidente nazionale delle Acli Olivero, per essere andato in televisione e sui giornali, quando era ancora in carica, con posizioni di scelte politiche senza alcun mandato istituzionale. E’ stato, infatti, tra i promotori del movimento “Verso la Terza Repubblica” con Luca Cordero di Montezemolo, l’avvocato-banchiere Gianpiero Samorì, il ministro Andrea Riccardi, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai ed altri. Un movimento che si è trasformato in lista per Monti. Una formazione eterogenea, centrista e liberal cattolica i cui aderenti non sembravano c’entrare nulla l’uno con l’altro, l’unica cosa che li accomunava era la volontà che a guidare ancora il futuro governo fosse ancora Monti. Sta di fatto che un nuovo modo di fare politica di tutto aveva bisogno, meno che di questa scombinata squadra che mai avrei appoggiato.
Ho votato il Pd, essendo anche iscritto, perchè ritenevo che il Paese avesse bisogno di una guida politica forte e autorevole, ma ciò non si è avverato. Mi ero illuso di capire, pur non essendone contento, il partito che sosteneva il governo Monti, stando in maggioranza con Berlusconi e Casini. E’ stata una delusione, il risultato è stato positivo per le banche e un salasso per i meno abbienti e le piccole imprese, senza peraltro produrre alcuna legge di riforma: sulla giustizia, contro la corruzione, sulla scuola, sulla ricerca, sull’Università, sulla legge elettorale ecc. Questo grazie anche all’immobilismo in cui Berlusconi ci ha obbligati a stare. Cosa abbiamo noi da spartire con certi personaggi e con il loro conflitto di interessi? Nulla! Noi siamo un’altra cosa.
Ora, dopo la candidatura di Marini, la bruciatura di Prodi, la paura di Rodotà, la rielezione di Napolitano e la nascita di un governo di larghe intese, si fa per dire, con Berlusconi e Monti (quello che non avrei mai appoggiato), mi metto dalla parte di coloro che non ne possono più. Per questo ritengo di dover comunicare il mio profondo dissenso nei confronti di questa dirigenza del Pd che ha perso il contatto con i cittadini, non sono più disponibile a turarmi il naso e stare zitto, anche se ho l’impressione che all’interno del Pd ci sia chi rema contro e, scaricando il segretario Bersani, intenda muoversi per anticipare il congresso, permettendo a quanti, dentro e fuori il partito, fare accordi spartitori di vecchio stile che non si addicono ad un patito che, a più riprese, ha parlato di rinnovamento della politica.
Pertanto, alla luce di quanto detto, il sottoscritto ha ritienuto di uscire dal direttivo e dal partito. Non ho preso questa decisione a cuor leggero e nemmeno come coloro che hanno usato il partito come un taxi sul quale salire o scendere a seconda delle convenienze personali, ma è esplicita delusione e dissenso nei confronti del un gruppo dirigente che nei momenti cruciali perde il senso di responsabilità e si occupa prevalentemente dei propri spazi di potere e visibilità.

From: vinicio.milani
Sent: Friday, April 19, 2013 11:03 PM
To: segr.bersani@partitodemocratico.it
Subject: caro Segretario

Caro Segretario Bersani,
da sempre voto a sinistra, ero iscritto al Pds, poi Ds ed ora al Pd, ho ricoperto incarichi istituzionali rappresentando a testa alta il partito, l’ho votata alle primarie perchè ritenevo che lei fosse l’uomo giusto per guidare il governo del nostro Paese, ma ora, le confesso, sono disorientato, confuso e con poche certezze. Dal novembre del 2011 il Pd ha sostenuto il governo Monti, stando in maggioranza con Berlusconi e Casini, una maggioranza che ha permesso a Monti di aiutare le banche e tartassare i meno abbienti, che non ha prodotto alcuna legge di riforma: sulla giustizia, contro la corruzione, sulla scuola, sulla ricerca, sull’Università, sulla legge elettorale ecc. e questo grazie anche all’immobilismo in cui Berlusconi ci ha obbligato stare. Noi non abbiamo nulla da spartire con certi personaggi con il loro conflitto di interessi, e non ultimo con questa destra Noi siamo un’altra cosa.
Ora, dopo la candidatura di Marini che ha spaccato il partito e aver bruciato Prodi, non pensa che esista anche una base che l’ha sostenuto e che da domani magari non lo farà più? Lei e gli altri dirigenti vi siete scordati della batosta elettorale che abbiamo subito, per aver volato troppo in alto, perdendo il contatto con noi cittadini e fidandovi troppo dei sondaggi che davano un vantaggio che pareva sicuro? Il voto andato al M5S ci dovrebbe far riflettere un pò tutti e di più. Mi permetta, caro Segretario, Lei dovrebbe avere il coraggio di accettare la sfida di Grillo e far votare Stefano Rodotà, un uomo con tutte le carte in regola, che noi di sinistra abbiamo smarrito. Usi la sua autorevolezza, esca dall’imbrigliatura delle correnti del partito, dica ai vari D’Alema, Franceschini, Fioroni che con Berlusconi gli accordi non si fanno e dica che da subito si voti una persona gradita anche alla base e che rappresenti il cambiamento che il Paese vuole.
I miei più fervidi saluti.
Vinicio Milani
(Presidente della sezione Anpi “Boris Bradac “ di Chivasso (T

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