Intervista
ai tempi del coronavirus:
<<Ora qualche passeggiata ma è importante non abbassare
la guardia>
Ci
congratuliamo per la nomina di Gianfranco
Pagliarulo
quale nuovo Presidente nazionale ANPI, e gli auguriamo buon lavoro.
Eletto
dal Comitato nazionale dell'Associazione riunitosi a Roma il 30
ottobre 2020.Il
Comitato nazionale ANPI, riunitosi oggi a Roma, ha eletto Gianfranco
Pagliarulo Presidente nazionale ANPI. Succede a Carla Nespolo
che ha guidato l'Associazione dal 3 novembre 2017 fino al giorno
della sua scomparsa avvenuta il 5 ottobre scorso.
Nato a Bari, classe 1949, giornalista, Gianfranco Pagliarulo ha
lavorato negli anni 70 alla federazione milanese del PCI, nel
decennio successivo alla Fiom di Milano alla direzione del periodico
Il metallurgico, negli anni 90 alla Società di mutuo soccorso
dei ferrovieri come direttore dell'house organ Il Treno. Successivamente
ha diretto il settimanale La Rinascita della sinistra. Senatore
della Repubblica nella XIV legislatura (2001-2006), dal 2015 è
direttore responsabile di www.patriaindipendente.it, periodico
dell'ANPI, e dal 2017 vicepresidente nazionale dell'Associazione.
Ciao
Comandante!
La
morte della nostra amatissima Presidente nazionale, Carla Nespolo
lascia un vuoto profondissimo in tutta l'ANPI che ha guidato dal
novembre 2017 e in noi che l'abbiamo conosciuta. E' stata la prima
donna Presidente nazionale, con grande sapienza, passione, intelligenza
politica e culturale nel solco pieno della grande tradizione di
autorevolezza ed eredità attiva dei valori e principi della
Resistenza che ha contraddistinto la nostra Associazione fin dalla
sua nascita.
Ci mancherà il suo affetto, la sua passione, la sua umanità,
la sua capacità di portare l’ANPI sempre in prima
fila nella difesa della Costituzione antifascista e per l’affermazione
dei principi e dei valori affermati dalla Resistenza.
“Ci commuove sapere che ha lottato con forza contro la malattia
che poi la sopraffatta, ma durante la quale lei è sempre
stata presente nella battaglia politica e culturale dell’ANPI.
Ringrazio quanti, nella mia zona ci hanno comunicato il loro cordoglio.
Alla famiglia il nostro senso di vicinanza”.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI
D'ITALIA
Sezione "Boris Bradac"
del CHIVASSESE
COMUNICATO Solidarietà a Dana
Lauriola
L’Anpi
del chivassese, impegnata a suscitare sentimenti di fiducia e di
speranza in chi crede nella necessità e nella possibilità
che si affermi una diffusa presa di coscienza per la difesa e il
rinnovamento della democrazia, non può non essere preoccupata
e critica di fronte a forme di contrasto e repressione del dissenso
sociale e politico sui temi legati all’ambiente, ai diritti
umani e alla pace.
Dana Lauriola è stata arrestata in quanto deve scontare due
anni di carcere perché nel marzo del 2012 aveva partecipato
a una manifestazione non violenta con altre centinaia di persone
che avevano pacificamente bloccato un casello dell’autostrada
A32.
Ritiene che nei suoi confronti sia stata adottata una misura repressiva
sproporzionata come di recente è capitato ad altri militanti
come Nicoletta Dosio e Luca Abbà.
La sentenza rifiuta qualsiasi misura alternativa alla detenzione
e la condanna è motivata dalle aggravanti di aver continuato
a vivere in Val di Susa e di non aver preso le distanze dal movimento
No Tav.
La sezione Anpi Boris Bradac esprime piena solidarietà a
Dana, considerando questa sentenza oggetto di sconcerto e di forti
dubbi poiché “si preoccupa di tutelare prevalentemente
l’ordine pubblico che di salvaguardare le garanzie di diritto
presenti nel nostro ordinamento”. link
Settantacinque
anni fa ce la fecero i nostri
genitori e i nostri nonni, oggi ce la faremo noi
Il
2 giugno Festa della Repubblica e il 25 Aprile Festa della Liberazione,
si sono svolte in forma ristretta a causa del Coronavirus.
Un
25 Aprile senza le piazze e senza corteo, in piena emergenza sanitaria,
per ricordare la Liberazione di 75 anni fa dalla dittatura fascista
e dall’occupazione nazista, e lo facciamo con i social per riaffermare,
senza retorica i valori che hanno caratterizzato la lotta partigiana
grazie alla quale si sono create le condizioni per una società
in cui vi è la piena libertà di espressione e di pensiero
per tutti e la nascita della Costituzione repubblicana. Valori che
li sentiamo ancora più necessari in questi tempi di sgomento
e di paura in cui devono prevalere oggi più che mai, l’unità
d’intenti, la condivisione e la lungimiranza da cui ci auguriamo
emerga una società diversa.
Il ritorno alla normalità, quella di prima non sarà
più la stessa, dovrà fare i conti, oltre che con noi
stessi anche con una gestione sociale, economica e politica che dovrà
necessariamente cambiare, infatti quella che stiamo vivendo è
un’emergenza collettiva, mondiale, un'emergenza che tocca non
solo la salute, ma anche tutto il resto.
Dovremo avere
ancora pazienza, rispettare le regole e lo slogan #iorestoacasa va
considerato non un isolamento dal mondo ma una sfida che sappia affrontare
seriamente i problemi in una diversa e più alta socialità,
onorando in questo modo quei medici e infermieri che stanno davvero
lottando per tutti noi e nel contempo ringraziare i Sindaci, le amministrazioni
e gli apparati comunali per il lavoro che stanno svolgendo in questi
giorni a sostegno dei propri concittadini e ringraziare pure tutte
quelle persone meravigliose, molte di queste invisibili ai nostri
occhi che in questi momenti non si stanno risparmiando contro questa
epidemia.
Infine vorremmo porgere un caloroso saluto agli ammalati e a quanti
soffrono unitamente ai loro familiari e porgere il nostro cordoglio
ai parenti delle persone decedute senza il conforto di un funerale.
Dopo
dieci anni, ad aprile di quest'anno ho organizzato come Anpi di Chivasso
un ritorno ad Auschwitz portando con me 25 persone desiderose di andare
sui loghi della memoria, dove fu commesso il più atroce e disumano
sterminio di persone innocenti.
Ritornare
ad Auschwitz è stato come esserci per la prima volta. Il silenzio
e il vuoto di Birkenau, rimasti dopo quella immane tragedia, colmato
da una giornata insieme a tante altre persone lì come noi per
essere testimoni.
Siamo andati, insieme alla guida polacca sig.ra Justyna, abbiamo oltrepassto
il tristemente famoso cancello d’ingresso con la scritta “Arbeit
macht frei” abbiamo visitato Auschwitz e Birkenau. Auschwitz
è conosciuto nel mondo come luogo simbolo dove si è
perpetuato lo sterminio degli ebrei ad opera dello Terzo Reich.
link
A
febbraio 2019 ho fatto parte di una delegazione dell'Anpi di Chivasso
ha partecipato martedì 19 febbraio alla visita della sede del
Parlamento europeo, siamo stati accolti dal parlamentare Daniele Viotti
del Gruppo dell'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al
Parlamento Europeo, membro della Commissione per i bilanci e della Delegazione
per le relazioni con la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo, e il giornalista
Filippo Giuffrida Répaci presidente dell'Anpi di Bruxelles, e
rappresentante dell'antifascismo presso lo stesso Parlamento e della
comunità italiana in Belgio."
Abbiamo ammirato da vicino i luoghi della vita democratica dell'istituzione
che raccoglie 28 stati sovranazionale, assistito ad una seduta plenaria
del Palamento e partecipato alla presentazione del progetto “Checkpoint:
storie di frontiere tra Sahel ed Europa” - “Frame, Voice,
Report” cofinanziato dall’Unione europea, Consorzio ong
Piemonte, promosso da Rainbow for Africa e cooperativa Orso, in collaborazione
con Engim Internazionale, Radio Beckwith evangelica, Border radio. (Europa
Si Europa No) Read
NO
BREXIT? Secondo
alcuni sondaggi, i britannici non avrebbero alcuna intenzione di abbandonare
l’Unione Europea.
Sono stati presi
in considerazione due sondaggi del sito YouGov sulle intenzioni di
voto di oltre 15 mila persone, ascoltate prima e dopo l’annuncio
dell’accordo sulla Brexit reso pubblico dalla premier britannica
Theresa May lo scorso 6 luglio. I risultati di queste rilevazioni
sono poi stati incrociati con i dati dell’Office for National
Statistics, l’istituto di statistica del Regno Unito, e con
quelli ricavati dal censimento nazionale.
Quanto emerge
è sorprendente: l’opinione della maggioranza degli abitanti
d’Oltremanica si è diametralmente ribaltata e oggi, se
si tornasse alle urne, probabilmente vincerebbe il partito di chi
sogna di rimanere nell’Unione “L’analisi –
si legge sul Guardian – suggerisce che il cambiamento sia stato
guidato dai dubbi degli elettori laburisti che avevano votato per
il Leave”. Sarebbero quindi i sostenitori del partito progressista,
quello di centrosinistra per capirci, ad aver cambiato idea. [globalist]
NON
ABBIAMO PAURA DEI FASCISTI,
MA DELL’INDIFFERENZA, DELLA SUPERFICIALITA’,
DELL’IGNORANZA
Provo
a buttar giù maldestramente qualche appunto nel tentativo
di esprimere il mio punto di vista e in primo luogo come cittadino
per esternare alcune considerazioni su Casa Pound,
continua leggere
L’Anpi
di Chivasso lancia questo appello alle Istituzioni e al comune di
Chivasso in primis, perché preoccupati dal moltiplicarsi nel
nostro Paese sotto varie sigle di organizzazioni neofasciste o neonaziste
presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web.
Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio
verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia.
Una
di queste, CasaPound, al mercato di Chivasso sabato scorso 24 febbraio
ha inscenato una ignobile manifestazione contro i parcheggiatori e
i questuanti di colore che ogni giorno stazionano nella piazza. Nessun
intervento dei vigili urbani che pure erano presenti, come tutti coloro
che in quel momento nel mercato stavano allestendo banchetti elettorali.
Rimarchiamo con forza che l’ordine pubblico
è prerogativa delle Stato e delle sue articolazioni.
C’è grande confusione e incertezza e il rischio che corriamo
con lo sdoganamento di movimenti neo-fascisti come CasaPound e Forza
Nuova è quello di trovarci di fronte ad una situazione difficile
da gestire, per questo motivo, le istituzioni ad ogni livello devono
assumersi la responsabilità di far rispettare le leggi vigenti
in materia e in ottemperanza dei dettami della nostra Costituzione
repubblicana.
Pensiamo
occorra dare anche una risposta umana a tali idee affermando un'altra
visione delle realtà che metta al centro il valore della persona,
della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento
di partecipazione e di riscatto sociale.
Esortiamo
le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali
la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni,
associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo,
come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre
applicati e, a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse
da tali organismi, comunque camuffati che sfruttano il disagio proponendo
paura e divisione.
Per questo invitiamo Il Consiglio Comunale di Chivasso a dare seguito
all’ordine del giorno votato recentemente (dicembre 2017) dal
Consiglio Comunale per deliberare di vietare gli spazi pubblici, come
hanno già fatto molti altri Comuni, ad associazioni e soggetti
che presentino richiami all'ideologia fascista, alla sua simbologia,
alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati
a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività
pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino
e successive in ordine al tema.
EXODOS
- La sezione ANPI di Chivasso ha apprezzato la scelta politica
della Regione Piemonte che, con la mostra itinerante Exodos
- Rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione,
ha dato un segnale preciso da quale parte stare.
Con questa mostra è stato centrato l’obiettivo di fornire
un punto di vista sulla crisi dei migranti, valorizzando quanto è
stato costruito in questi anni nei territori del Piemonte, Chivasso
compreso, sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione.
La mostra ha riscosso un buon successo di pubblico, ha rappresentato
un'occasione importante di dibattito e di presa di coscienza della
realtà e le immagini supportate anche dai video-documentari
hanno messo in evidenza i limiti delle politiche sulle migrazioni
da parte del nostro Paese e dell’Europa.
Siamo andati nelle scuole, abbiamo incontrato studenti, cittadini
e giovani rifugiati in visita alla mostra, abbiamo colto la loro attenzione,
suscitato interesse ed indignazione.
Per questa opportunità il nostro ringraziamento va all’Assessorato
Pari opportunità, Diritti civili, Immigrazione della Regione
Piemonte per il lavoro svolto, al giornalista Stefano Tallia per l’incontro
con gli studenti del liceo Newton, ai fotoreporter Max Ferrero, Mauro
Donato e Paolo Siccardi per lo workshop fotografico presso Palazzo
Einaudi, all’Amministrazione Comunale di Chivasso per la collaborazione
data nella messa a disposizione della sede espositiva Demetrio Cosola,
alle Associazioni che hanno aderito all’iniziativa e ai volontari
per la disponibilità data nell’organizzazione della mostra
stessa.
un
pungolo alle nostre coscienze
E'
stata apprezzata la scelta politica della Regione Piemonte che, con
la mostra itinerante Exodos, Rotte migratorie, storie di persone,
arrivi, inclusione, ha dato un chiaro segnale da quale parte stare.
Con questa mostra è stato centrato l’obiettivo di fornire
un punto di vista sulla crisi dei migranti, valorizzando quanto è
stato costruito in questi anni nei territori del Piemonte, Chivasso
compreso, sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione.
La mostra itinerante, ha fatto tappa anche a Chivasso, organizzata
dalla sezione Anpi "B. Bradac" con il contributo della Regione
piemonte e del Comune, riscuotendo un buon successo di pubblico ed
ha rappresentato un'occasione importante di dibattito e di presa di
coscienza della realtà. Le immagini supportate anche dai video-documentari
hanno messo in evidenza i limiti delle politiche sulle migrazioni
da parte dell’Europa e del nostro Paese
GRAZIE PRESIDENTE,
GRAZIE PARTIGIANO CARLO SMURAGLIA Augurialla nuova Presidente Nazionale dell'ANPI
Carla Nespolo primo
Presidente DONNA e non partigiano
Sento
l’obbligo di stringermi intorno al Partigiano Carlo, Presidente
uscente, una persona che è di esempio per cultura, rigore
morale e passione civile e politica, per ringraziarlo di tutto quello
che ha fatto con determinazione, dignità e amore per questa
Italia. Le sue dimissioni già previste nel Congresso di Rimini
del 2016, accettò il rinnovo dell'incarico seppure a termine.
Altresì ho provato un grande soddisfazione nel passaggio
del testimone all'amica e compagna Carla Nespolo, già vicepresidente,
eletta all'unanimità dal Comitato Nazionale dell'ANPI. Una
scelta importante e molto significativa, anche la nomina di Carlo
Smuraglia a Presidente emerito, affinché possa continuare
la sua collaborazione nell'Anpi ui temi da lui cari quali l'attuazione
della Costituzione, l'impegno antifascista
e la realizzazione del Protocollo ANPI-MIUR.
Biografia
di Carla Nespolo E' nata a Novara il 4 marzo 1943 da una famiglia partigiana
e antifascista: lo zio è stato vicecomandante della VI zona
partigiana, operante tra Piemonte e Liguria.
Laureata in Pedagogia. Insegnante. Parlamentare dal 1976 al 1992,
è stata la prima parlamentare comunista piemontese.
Oggi è il primo Presidente nazionale ANPI donna e non partigiano.
Caterina
Cerutti
Donne
e Resistenza in Canavese - Il tempo non cancelli le tracce
di Maria Paola Capra
Edizioni Tipografia Gianotti - pag. 432, 2010, € 25,00Un
libro che raccoglie, precisa una nota allegata, “48 interviste
rilasciate dalle ultime partigiane canavesane ancora viventi, tra
cui quella di Caterina Cerutti (1927-2017), che costituiscono una
preziosa testimonianza, soprattutto per i tempi in cui stiamo vivendo,
al fine di non dimenticare il contributo dato dalle donne alla lotta
contro il nazifascismo e per la conquista della libertà”.
I
GIOVANI INCONTRANO L'ANPI DI CHIVASSO
Chivasso,
10 giugno 2017 - Incontro con un gruppo di ragazzi del liceo Newton
e dell'Istituto Europa Unita reduci della visita guidata a Cracovia
e ai campi di Auschwitz e Birkenau. con il treno della memoria. Hanno
voluto incontrare l'Anpi per conoscere i luoghi della Resistenza e della
deportazione a Chivasso e i protagonisti del dopo l'armistizio (8 settembre
1943).
“La
Pace dei bimbi” in Palestina, da aprile a luglio 2017 nel West
Bank per creare un libro fotografico di libertà e pace, interamente
scritto dai bambini dei campi profughi. Il progetto è della reporter
Antonietta Chiodo, di Social News, patrocinato dalla Rai in collaborazione
con il Ministero dell’Interno. La giornalista ha illustrato il
progetto presso il Centro Incontri I Care di Chivasso (ex convento frati
cappuccini) il 30 marzo alle ore 21 presso il centro “I Care”
in via Mazzè 41 a Chivasso, l'evento è stato realizzato
in collaborazione con Acli e Anpi Chivasso.
il
Sindaco di BETHLEHEM (Palestina) - VERA BABOUN a CHIVASSO
La
città di Chivasso domenica 12 giugno 2016 ha accolto la sindaca
Vera Baboun in visita ufficiale con tutti gli onori, affetto e riconoscenza
per il suo impegno di ambasciatrice della pace.
Con voto unanime del Consiglio comunale, i due Sindaci hanno, anche
dal punto di vista civile, firmato la dichiarazione d’intenti
che sancisce formalmente il gemellaggio che da cinquant’anni unisce
la comunità parrocchiale della frazione Betlemme di Chivasso
con la Parrocchia di Santa Caterina a Bethlehem in Palestina.
Nella foto da sx: Libero Ciuffreda e Vera
Baboun, Vinicio Milani e Chiara Fluttero alla mostra fotografica NO More
..in
coda al Referendum Costituzionale
Il
4 dicembre gli italiani sono stati chiamati a esprimere il loro Si o
NO al referendum sulla legge di riforma costituzionale. Si è
trattato della più profonda riforma alla nostra Carta costituzionale
da quando essa è entrata in vigore, il 1° gennaio 1948, prevedeva
la modifica di oltre 45 articoli, tanti quanti ne sono stati modificati
nel corso degli ultimi 70 annia. La netta vittoria del NO ha rappresentato
il prevalere del buon senso, della responsabilità civile e della
democrazia.
Questa campagna referendaria è stata dura, aspra, talvolta condotta
con toni esasperati, molti l’hanno trasformata, il capo del governo
in testa, in una bagarre politica partitica.
Non è stato così per le ACLI di Chivasso per l’Anpi,
che già da anni si erano sempre espresse che eventuali modifiche
della carta costituzionale vanno fatte in modo condiviso dal Parlamento
e non dal Governo.
L’invito ora è quello di riprendere la normale dialettica
democratica, senza cadere in sterili e reciproche accuse, per ripartire
con una politica alta che sappia rappresentare i problemi veri del nostro
Paese.
Non spetta a noi entrare ora nell’agone politico del dopo-referendum,
il nostro No era l’espressione di chi ha voluto difendere la Costituzione
da un attacco scellerato da parte di coloro che la consideravano o la
considerano alla stregua di una legge ordinaria da modificare a colpi
di voti di maggioranza.
Riforma
Costituzionale Per cambiare cosa?
Il
dibattito politico sul referendum del 4 dicembre 2016 si è tradotto
in un referendum pro o contro
il primo ministro Matteo Renzi. Quanti cittadini che non seguono la politica,
malgrado il
bombardamento di notizie e notiziari sul referendum, avevano le
idee chiare su cosa votare?
Facendo
un passo indietro prima del voto, avevo preso spunto dalla risposta
del prof. Angelo Cannatà, Docente di Storia e Filosofia data
a un suo ex alunno in difficoltà su come votare e pubblicata
in una recente lettera aperta (ilFattoQuotidiano.it 25/10/2016)
In
questa sua risposta spiegava le ragioni che lo spinsero a votare No
e a domandarsi da che parte stia la libertà. E' indubbio che
occorre schierarsi per la libertà, sempre, in tutte le forme
in cui si manifesti o venga espressa. Ci pare di poter dire che abolire
l'elezione dei senatori sia la soppressione di un diritto: gli articoli
55 e 57 che parlano di senato non elettivo e tolgono ai cittadini la
libertà di scegliere i propri rappresentanti sono un’aberrazione.
Ma non si è trattato solo di questo. È il concetto di
sovranità popolare che veniva messo in crisi dall'impianto generale
della riforma. Ci invitava a riflettere sull'articolo 71 che aumenta
il numero delle firme necessarie per le leggi d'iniziativa popolare;
per la Costituzione più bella del mondo "quella in vigore,
conquistata dai Partigiani" bastano cinquantamila firme, il Governo
aveva stabilito che doveano essere il triplo (centocinquantamila), pena
la sconfitta dell'iniziativa referendaria.
Altra domanda: ma questa Riforma aumenta o diminuisce la sovranità
popolare? La risposta data è che la riforma della Costituzione
aveva il fine di rafforzare l'esecutivo. Oltre al combinato disposto
con l'Italicum (nuova legge elettorale) vi era anche la modifica dell'articolo
72 che prevede una corsia preferenziale per i decreti legge più
importanti del governo.
Dunque: riduzione dei diritti e della libertà di scelta e aumento
di potere dell'esecutivo: è questa la verità della riforma
costituzionale che ha inotre indotto a votare No. Ma cera dell'altro
secondo il prof. Cannatà.
Cosa dire dell'incomprensibilità dell'articolo 70? Nella sostanza:
il Senato avrebbe potuto votare un'infinità di leggi complicando
il bicameralismo che si dicea di voler abrogare; insomma avrebbe aumentato
la litigiosità costituzionale: lo stesso articolo 70 prevede
una misura per risolvere le questioni di competenza, i nuovi “costituzionalisti”
hanno avuto il sospetto "
in un momento di lucidità" che l'articolo non semplificava
affatto le procedure.
Infine, sarebbe stata concessa l'immunità parlamentare a sindaci
e consiglieri regionali che sarebbero stati nominati senatori. Vi sembra
giusto? I più impresentabiliavrebbero fatto di tutto per diventare
senatori.
Dietro l'idea di cambiamento si nascondeva l'inganno. Il professore
cita i sofisti* che facevano apparire vero il falso. Vendevano parole.
Oggi chiamerebbero "Buona scuola", un'istituzione che cade
a pezzi; flessibilità, il diritto di licenziare; governabilità,
l'elemosina di qualche bonus. Sulla riforma della Costituzione tuttavia
era in atto l'inganno più grande, ci dicevano che eravamo contro
il cambiamento, dicevano che eravamo per la conservazione e l'immobilità.
Quante volte ci siamo sentiti dire: prima di cambiare direzione bisogna
sapere dove si va? Ricordiamoci però che non ogni cambiamento
va verso il meglio.
I Padri costituenti uscivano da una guerra e pensavano davvero al bene
comune. Oggi, solo interessi particolari: "questa riforma bocciata
conteneva le indicazioni della più importante banca d'affari
americana, la JP Morgan". La politica al servizio dell'economia.
Storia vecchia, diremo. Ultima citazione del professore è stata
quella di Burke**: Quanto più grande il potere, tanto più
grande l'abuso.” Fidarsi? No, grazie, abbiamo avuto infinite prove
di quanto siano maestri dell'inganno certi politici troppo ambiziosi.
E'
stato presentato martedì 2 Giugno 2015, nella
sala consiliare di Chivasso, il libro "L’alba della
Libertà - La liberazione di Chivasso 1945", a
cura di Giuseppe Busso, Lilia Lavrencic e Vinicio Milani, edito dall'Anpi
e dell'Università della Terza Età.
Racconta
del periodo precedente e seguente la liberazione di Chivasso, dell’iniziativa
di alcuni giovani professionisti della borghesia cittadina nel promuovere
il Cnl, delle faticose trattative con i tedeschi e con i fascisti
per la resa della città e della lenta e travagliata ricostruzione.
Il
libro è corredato con documenti inediti (il verbale del Cnl
chivassese e il racconto della Brigata di manovra Moro, oltre da un
Dvd con interviste a partigiani chivassesi e riprese della liberazione).
2013:
riflessione politica
- Uscita dal partito
Avevo
criticato aspramente l’ex presidente nazionale delle Acli Olivero,
per essere andato in televisione e sui giornali, quando era ancora in
carica, con posizioni di scelte politiche senza alcun mandato istituzionale.
E’ stato, infatti, tra i promotori del movimento “Verso
la Terza Repubblica” con Luca Cordero di Montezemolo, l’avvocato-banchiere
Gianpiero Samorì, il ministro Andrea Riccardi, il segretario
della Cisl Raffaele Bonanni, il presidente della Provincia di Trento
Lorenzo Dellai ed altri. Un movimento che si è trasformato in
lista per Monti. Una formazione eterogenea, centrista e liberal cattolica
i cui aderenti non sembravano c’entrare nulla l’uno con
l’altro, l’unica cosa che li accomunava era la volontà
che a guidare ancora il futuro governo fosse ancora Monti. Sta di fatto
che un nuovo modo di fare politica di tutto aveva bisogno, meno che
di questa scombinata squadra che mai avrei appoggiato.
Ho votato il Pd, essendo anche iscritto, perchè ritenevo che
il Paese avesse bisogno di una guida politica forte e autorevole, ma
ciò non si è avverato. Mi ero illuso di capire, pur non
essendone contento, il partito che sosteneva il governo Monti, stando
in maggioranza con Berlusconi e Casini. E’ stata una delusione,
il risultato è stato positivo per le banche e un salasso per
i meno abbienti e le piccole imprese, senza peraltro produrre alcuna
legge di riforma: sulla giustizia, contro la corruzione, sulla scuola,
sulla ricerca, sull’Università, sulla legge elettorale
ecc. Questo grazie anche all’immobilismo in cui Berlusconi ci
ha obbligati a stare. Cosa abbiamo noi da spartire con certi personaggi
e con il loro conflitto di interessi? Nulla! Noi siamo un’altra
cosa.
Ora, dopo la candidatura di Marini, la bruciatura di Prodi, la paura
di Rodotà, la rielezione di Napolitano e la nascita di un governo
di larghe intese, si fa per dire, con Berlusconi e Monti (quello che
non avrei mai appoggiato), mi metto dalla parte di coloro che non ne
possono più. Per questo ritengo di dover comunicare il mio profondo
dissenso nei confronti di questa dirigenza del Pd che ha perso il contatto
con i cittadini, non sono più disponibile a turarmi il naso e
stare zitto, anche se ho l’impressione che all’interno del
Pd ci sia chi rema contro e, scaricando il segretario Bersani, intenda
muoversi per anticipare il congresso, permettendo a quanti, dentro e
fuori il partito, fare accordi spartitori di vecchio stile che non si
addicono ad un patito che, a più riprese, ha parlato di rinnovamento
della politica.
Pertanto, alla luce di quanto detto, il sottoscritto ha ritienuto di
uscire dal direttivo e dal partito. Non ho preso questa decisione a
cuor leggero e nemmeno come coloro che hanno usato il partito come un
taxi sul quale salire o scendere a seconda delle convenienze personali,
ma è esplicita delusione e dissenso nei confronti del un gruppo
dirigente che nei momenti cruciali perde il senso di responsabilità
e si occupa prevalentemente dei propri spazi di potere e visibilità.
From:
vinicio.milani
Sent: Friday, April 19, 2013 11:03 PM
To: segr.bersani@partitodemocratico.it
Subject: caro Segretario
Caro
Segretario Bersani,
da sempre voto a sinistra, ero iscritto al Pds, poi Ds ed ora al Pd,
ho ricoperto incarichi istituzionali rappresentando a testa alta il
partito, l’ho votata alle primarie perchè ritenevo che
lei fosse l’uomo giusto per guidare il governo del nostro Paese,
ma ora, le confesso, sono disorientato, confuso e con poche certezze.
Dal novembre del 2011 il Pd ha sostenuto il governo Monti, stando in
maggioranza con Berlusconi e Casini, una maggioranza che ha permesso
a Monti di aiutare le banche e tartassare i meno abbienti, che non ha
prodotto alcuna legge di riforma: sulla giustizia, contro la corruzione,
sulla scuola, sulla ricerca, sull’Università, sulla legge
elettorale ecc. e questo grazie anche all’immobilismo in cui Berlusconi
ci ha obbligato stare. Noi non abbiamo nulla da spartire con certi personaggi
con il loro conflitto di interessi, e non ultimo con questa destra Noi
siamo un’altra cosa.
Ora, dopo la candidatura di Marini che ha spaccato il partito e aver
bruciato Prodi, non pensa che esista anche una base che l’ha sostenuto
e che da domani magari non lo farà più? Lei e gli altri
dirigenti vi siete scordati della batosta elettorale che abbiamo subito,
per aver volato troppo in alto, perdendo il contatto con noi cittadini
e fidandovi troppo dei sondaggi che davano un vantaggio che pareva sicuro?
Il voto andato al M5S ci dovrebbe far riflettere un pò tutti
e di più. Mi permetta, caro Segretario, Lei dovrebbe avere il
coraggio di accettare la sfida di Grillo e far votare Stefano Rodotà,
un uomo con tutte le carte in regola, che noi di sinistra abbiamo smarrito.
Usi la sua autorevolezza, esca dall’imbrigliatura delle correnti
del partito, dica ai vari D’Alema, Franceschini, Fioroni che con
Berlusconi gli accordi non si fanno e dica che da subito si voti una
persona gradita anche alla base e che rappresenti il cambiamento che
il Paese vuole.
I
miei più fervidi saluti.
Vinicio
Milani
(Presidente della sezione Anpi “Boris Bradac “ di Chivasso
(T